Aggiornamenti recenti Dicembre 23rd, 2025 10:00 AM
Apr 12, 2019 Marco Schiaffino Gestione dati, In evidenza, Leaks, News, RSS, Vulnerabilità 0
Difficile pensare che i ricercatori di Symantec, quando hanno iniziato a passare al setaccio i siti Internet delle strutture alberghiere, si aspettassero di trovarsi di fronte a una simile voragine in termini di privacy e sicurezza.
A quanto si legge nel post pubblicato da Candid Wueest, però, quella che emerge è un vero scandalo: il 67% dei siti esaminati dal ricercatore di sicurezza contengono componenti gestite da soggetti terzi e permettono loro di accedere a informazioni che dovrebbero essere riservate.
Stiamo parlando, nella maggior parte dei casi di dati anagrafici, indirizzo di posta elettronica, residenza, numero telefonico, del numero di passaporto e alcuni dati della carta di credito come le ultime quattro cifre del numero, il tipo di carta e la data di scadenza.
Quanto basta, insomma, per fornire a chiunque abbastanza informazioni per portare attacchi di phishing o addirittura prendere il possesso dell’account di un qualsiasi servizio Internet che usa queste informazioni come strumento per il recupero della password.
Come mai avviene tutto questo? Secondo Wueest, il vettore principale del leak è dovuto all’abitudine di inviare un’email di conferma ai clienti attraverso un link che permette di accedere direttamente alla prenotazione effettuata.

Siccome, però, la pagina visualizzata contiene normalmente numerosi elementi esterni e ogni richiesta contiene l’url completa, tutti i soggetti coinvolti possono accedere a questi dati.
Secondo il ricercatore, mediamente ogni prenotazione online “condivide” i suoi dati con almeno 30 service provider, compresi social network, aziende pubblicitarie e società di marketing.
Accedendo al link, però, tutti questi soggetti potrebbero non limitarsi a registrare le informazioni, ma anche accedere alla prenotazione per modificarla o cancellarla.
Il problema riguarda anche i siti che offrono servizi di aggregazione delle offerte alberghiere. Dei cinque analizzati dal ricercatore, due trasmettono le credenziali e uno invia i link senza alcuna protezione crittografica.
Una modalità, quest’ultima, che viene adottata dal 29% dei siti di prenotazione e che apre la strada alla possibilità che un pirata informatico possa “sniffare” il link quando la trasmissione avviene per esempio in una rete Wi-Fi compromessa.
Inutile dire che una situazione del genere è assolutamente incompatibile con il nuovo GDPR, che prevede l’implementazione di strumenti per la tutela della privacy e protezione dei dati piuttosto stringenti.
I gestori dei servizi, però, non sembrano preoccuparsene più di tanto. Il tasso di risposta dei responsabili della protezione dei dati alle segnalazioni inviate da Wueest nel corso di sei settimane è sconsolante: il 25% le ha completamente ignorate.
Nov 10, 2025 0
Set 30, 2025 0
Mar 04, 2025 0
Feb 21, 2025 0
Dic 22, 2025 0
Dic 22, 2025 0
Dic 19, 2025 0
Dic 18, 2025 0
Dic 23, 2025 0
Il dark web non è più soltanto un luogo di scambio di...
Dic 22, 2025 0
Nel 2025 la pressione cyber sul settore finanziario è...
Dic 18, 2025 0
Se c’è una cosa su cui tutti concordano è che...
Dic 17, 2025 0
Il secondo semestre del 2025 ha segnato un punto di svolta...
Dic 15, 2025 0
Il 2025 sta giungendo al termine e nel mondo della...
Gen 29, 2025 0
Con l’avvento dell’IA generativa...
Ott 09, 2024 0
Negli ultimi anni sempre più aziende stanno sottoscrivendo...
Ott 02, 2024 0
Grazie al machine learning, il Global Research and Analysis...
Set 30, 2024 0
Il 2024 è l’anno delle nuove normative di sicurezza:...
Mag 21, 2024 0
Una delle sfide principali delle aziende distribuite sul...
Dic 22, 2025 0
Nel 2025 la pressione cyber sul settore finanziario è...
Dic 22, 2025 0
Nel corso della settimana appena analizzata, il CERT-AGID...
Dic 19, 2025 0
Una vecchia vulnerabilità di ASUS Live Update è ancora...
Dic 18, 2025 0
Se c’è una cosa su cui tutti concordano è che...
Dic 17, 2025 0
Mezzo milione di nuovi file malevoli al giorno. È
