Aggiornamenti recenti Settembre 15th, 2025 6:00 PM
Ago 01, 2018 Marco Schiaffino Gestione dati, Intrusione, Leaks, News, RSS, Scenario 0
Le rivelazioni di Edward Snowden hanno permesso all’opinione pubblica mondiale di venire a conoscenza dei sistemi di intercettazione e sorveglianza di massa usati dal governo degli Stati Uniti.
La vicenda, però, ha anche acceso i riflettori su un altro aspetto: la carenza nei sistemi di sicurezza di uno degli enti più potenti sul territorio statunitense. La National Security Agency (NSA), infatti, non è stata in grado di accorgersi del fatto che un suo agente stava portando fuori dalla sede informazioni riservate.
A distanza di 5 anni dal clamoroso leak, arriva un documento che dimostra come l’NSA non abbia fatto nulla (o per lo meno non abbia fatto abbastanza) per impedire che un episodio del genere si ripeta.
Il rapporto, pubblicato in seguito a un processo di audit dei sistemi di sicurezza (la versione originale si può scaricare a questo indirizzo) non contiene ovviamente informazioni riguardanti gli aspetti top secret o più “sensibili” del funzionamento dell’agenzia, ma contiene degli spunti interessanti.
Vi si legge, per esempio, che i piani dei sistemi di sicurezza sono “spesso inaccurati e/o incompleti” e che all’interno dei data center non sono stati implementati in maniera corretta i controlli che dovrebbero impedire l’accesso di impiegati non accompagnati da un collega.
Questo edificio contiene immense informazioni riservate e chissà quali segreti. Ma a quanto pare i sistemi di controllo è sicurezza sono tutt’altro che all’altezza…
Ciò che sorprende di più, però, è che dalle parti dell’NSA non avrebbero nemmeno messo in atto norme minime di sicurezza come la scansione delle unità rimovibili (e in particolare le chiavette USB) per l’individuazione di possibili malware.
Una procedura che ormai è abituale per quasi tutte le grandi aziende private, che in alcuni casi sono addirittura arrivate a proibire l’uso delle chiavi di memoria proprio a causa dei rischi legati al loro utilizzo, sia in chiave di attacchi con malware, sia per la possibilità che vengano usate per rubare informazioni sensibili.
Insomma: il quadro complessivo (tenuto conto anche di quanto è stato probabilmente omesso nel rapporto per “ragioni di sicurezza nazionale) è desolante. Almeno per il momento, il prossimo Edward Snowden potrebbe trovarsi davanti la strada spianata.
Mar 04, 2025 0
Feb 21, 2025 0
Feb 05, 2024 0
Dic 21, 2023 0
Set 15, 2025 0
Set 15, 2025 0
Set 12, 2025 0
Set 11, 2025 0
Set 12, 2025 0
L’intelligenza artificiale diventa non solo...Set 11, 2025 0
Il ransomware continua a dilagare e rimane la minaccia...Ago 29, 2025 0
Il prossimo 14 ottobre terminerà ufficialmente il supporto...Ago 26, 2025 0
Il mondo dell’IoT rimane uno dei più esposti alle...Ago 04, 2025 0
I chatbot basati su modelli linguistici di grandi...Gen 29, 2025 0
Con l’avvento dell’IA generativa...Ott 09, 2024 0
Negli ultimi anni sempre più aziende stanno sottoscrivendo...Ott 02, 2024 0
Grazie al machine learning, il Global Research and Analysis...Set 30, 2024 0
Il 2024 è l’anno delle nuove normative di sicurezza:...Mag 21, 2024 0
Una delle sfide principali delle aziende distribuite sul...Set 15, 2025 0
La nuova squadra italiana per le competizioni di...Set 15, 2025 0
La scorsa settimana il CERT-AGID ha identificato e...Set 12, 2025 0
L’intelligenza artificiale diventa non solo...Set 11, 2025 0
Il ransomware continua a dilagare e rimane la minaccia...Set 10, 2025 0
Google dovrà pagare una multa salata da 425 milioni per...