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Lug 20, 2018 Marco Schiaffino Attacchi, In evidenza, Malware, News, Phishing, Scenario 0
Ammonta a più di 12 miliardi di dollari (per l’esattezza 12.536.948.299) la stima delle perdite subite dalle aziende nel mondo a causa di truffe basate sulla compromissione di email.
Il dato, che si riferisce al periodo compreso tra ottobre 2013 e maggio 2018, è stato fornito dall’FBI in un report che fotografa un fenomeno in crescita esponenziale. L’ultimo dato fornito dal Bureau e di cui abbiamo raccontato in questo articolo, infatti, si riferiva al dicembre 2016 e parlava di 5 miliardi.
Le truffe, chiamate in gergo BEC (Business E-mail Compromise) ed EAC (E-mail Account Compromise) funzionano sempre allo stesso modo, anche se con qualche variante.
Una volta ottenuto l’accesso a un’email aziendale (tramite un attacco malware, tecniche di phishing l’uso di credenziali identiche ottenute dalla violazione di un altro servizio usato dalla vittima) i truffatori si inseriscono nella corrispondenza della vittima e aspettano il momento buono per colpire.
Di solito questo si presenta quando arriva un ordine di pagamento, che i cyber-criminali dirottano modificando le coordinate bancarie di un cliente legittimo. In altri casi (estremamente frequenti) i truffatori aspettano il momento propizio per impersonare un alto dirigente e ordinare pagamenti urgenti contando sul fatto che gli impiegati eseguiranno l’ordine senza discutere.
I federali segnalano, in particolare, un incremento delle truffe nel settore immobiliare e non è difficile capirne la ragione. In questo settore, infatti, spesso operano soggetti di piccole dimensioni come agenzie indipendenti o liberi professionisti, che risultano più facili da colpire rispetto alle grandi aziende.
I dati trovano conferma anche in una recente ricerca di Proofpoint, dalla quale risulta che nei primi tre mesi del 2018 oltre il 90% delle aziende è stato colpito da frodi via email, con un incremento del numero totale degli attacchi del 103% anno su anno.
Numeri significativi, che i ricercatori della società di sicurezza però prendono con le molle. Sono molti, infatti, gli attacchi che non vengono segnalati dalle organizzazioni colpite.
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