Aggiornamenti recenti Settembre 17th, 2025 4:45 PM
Dic 19, 2017 Marco Schiaffino In evidenza, Malware, Minacce, News, RSS, Trojan 0
Siamo abituati a definire alcuni malware come “distruttivi”, ma nel caso di Loapi il termine assume un nuovo significato. Secondo i ricercatori di Kaspersky, infatti, il trojan per Android sarebbe in grado di distruggere letteralmente il telefono.
Il malware, che i ricercatori della società di sicurezza russa analizzano in un dettagliato report, è stato distribuito online attraverso inserzioni pubblicitarie che lo presentano come un programma per la sicurezza ed è una sorta di flagello per gli utenti Android.
Una volta installato, comincia a chiedere con insistenza i permessi di amministratore, puntando sullo sfinimento della vittima per fare in modo che acconsenta. Una volta ottenuti i permessi, il trojan cerca di nascondere la sua presenza eliminando l’icona dal menu e simulando scansioni del dispositivo come se si trattasse effettivamente di un antivirus.
Camuffare un malware da antivirus è uno stratagemma che i cyber-criminali usano spesso. Non desta sospetti quando chiede permessi particolari e può simulare una scansione per nascondere la sua reale attività. La copertura perfetta.
In realtà il software ha ben altro scopo. Loapi, infatti, è programmato per eseguire una serie di attività malevole, come visualizzare annunci pubblicitari indesiderati e iscrivere la vittima a servizi WAP (a pagamento) attraverso il browser.
Non solo: il trojan contiene un modulo Proxy che permette al suo autore di utilizzare il dispositivo infetto come veicolo per portare attacchi DDoS.
La cosa interessante è che il trojan utilizza il collegamento con il server Command and Control (con il quale comunica via SMS) per identificare app potenzialmente pericolose per sé (cioè i veri antivirus) ed eliminarle, inducendo l’utente a cancellarle dal dispositivo.
La vera chicca, però, è rappresentata da un modulo che utilizza la potenza di calcolo dello smartphone per generare cripto-valuta.
Si tratta di una versione modificata del noto JavaScript CoinHive, pensato per “minare” Monero, una cripto-valuta simile a Bitcoin. Il problema è che il super-lavoro imposto al processore causa un devastante effetto collaterale.
Spremere il processore per ore porta a un consumo di energia anomala e a un uso intensivo della batteria. Il risultato si vede in queste fotografie.
Il dispositivo su cui i ricercatori di Kaspersky hanno lasciato attivo il malware per qualche tempo (e che si vede nella fotografia qui sopra) non ha retto e la batteria è letteralmente “esplosa” rendendo lo smartphone inutilizzabile.
Considerato che sono bastati due giorni per arrivare a tanto, è facile intuire quale possa essere l’effetto sull’autonomia del dispositivo. Considerato il risultato finale, però, possiamo dire che la perdita di autonomia sia solo un dettaglio…
Set 16, 2025 0
Ago 27, 2025 0
Lug 22, 2025 0
Apr 24, 2025 0
Set 17, 2025 0
Set 15, 2025 0
Set 15, 2025 0
Set 12, 2025 0
Set 17, 2025 0
La minaccia di MuddyWater non si arresta, anzi: negli...Set 12, 2025 0
L’intelligenza artificiale diventa non solo...Set 11, 2025 0
Il ransomware continua a dilagare e rimane la minaccia...Ago 29, 2025 0
Il prossimo 14 ottobre terminerà ufficialmente il supporto...Ago 26, 2025 0
Il mondo dell’IoT rimane uno dei più esposti alle...Gen 29, 2025 0
Con l’avvento dell’IA generativa...Ott 09, 2024 0
Negli ultimi anni sempre più aziende stanno sottoscrivendo...Ott 02, 2024 0
Grazie al machine learning, il Global Research and Analysis...Set 30, 2024 0
Il 2024 è l’anno delle nuove normative di sicurezza:...Mag 21, 2024 0
Una delle sfide principali delle aziende distribuite sul...Set 17, 2025 0
La minaccia di MuddyWater non si arresta, anzi: negli...Set 16, 2025 0
I ricercatori della compagnia di sicurezza Socket hanno...Set 15, 2025 0
La nuova squadra italiana per le competizioni di...Set 15, 2025 0
La scorsa settimana il CERT-AGID ha identificato e...Set 12, 2025 0
L’intelligenza artificiale diventa non solo...