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Set 22, 2017 Marco Schiaffino Attacchi, Gestione dati, Hacking, In evidenza, Intrusione, News, RSS, Vulnerabilità 0
È proprio il caso di dirlo: questa volta qualcuno ha davvero fatto il colpo grosso. Gli hacker di cui stiamo parlando hanno infatti violato nientemeno che i sistemi informatici della Security and Exchange Commission (SEC) statunitense, mettendo le mani su informazioni che gli avrebbero permesso di guadagnare cifre stratosferiche.
La cosa più sconcertante, però, è che la notizia arriva con più di un anno di ritardo. Stando al comunicato emesso dalla stessa agenzia, infatti, l’intrusione risalirebbe al maggio del 2016.
La notizia della violazione è stata infatti inserita quasi incidentalmente in un corposo comunicato dal titolo “Statement on Cybersecurity” in cui il presidente del C.d.A. della SEC riassume il quadro generale riguardante la sicurezza informatica, le attività portate avanti, gli orizzonti futuri e… il fatto che un gruppo di pirati ha fatto breccia in EDGAR.
Stiamo parlando del sistema di Electronic Data Gathering, Analysis, and Retrieval (EDGAR appunto) che la SEC mette a disposizione per consultare liberamente i dati e le documentazioni relativi al mercato finanziario USA.
EDGAR contiene una quantità impressionante di informazioni sulle società quotate in borsa e può essere consultato liberamente. In memoria, però, ci sono anche documenti che non sono ancora stati resi pubblici…
Il problema è che se tra i dati accessibili attraverso l’interfaccia sul sito della SEC non c’è nulla di particolarmente “sensibile”, al suo interno ci sono informazioni non ancora rese pubbliche (progetti di fusione tra società, quotazioni in borsa e simili) che nelle mani delle persone giuste possono valere milioni.
Quello che si sa per il momento è quanto viene riassunto in un laconico comunicato di Michael S. Piwowar, uno dei membri della commissione. Qui si legge testualmente: “Nel corso della revisione (del profilo di rischio a livello di sicurezza informatica – ndr) sono stato recentemente informato del fatto che nel maggio 2016 si è verificata un’intrusione nel sistema EDGAR”.
Insomma: a quanto si capisce la violazione è stata individuata l’anno scorso ma nessuno si è preso la briga di renderla pubblica o per lo meno di avvisare la dirigenza. Ora, però, la SEC pensa che l’incidente abbia “posto le basi per guadagni illeciti attraverso le operazioni di trading”.
Naturalmente la commissione annuncia di aver avviato una procedura per investigare su quanto avvenuto e chiarire come questo sia potuto accadere. Sarà interessante scoprire, però, come sia stato possibile che non si sia avuto notizia dell’attacco per ben 16 mesi.
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