Aggiornamenti recenti Dicembre 22nd, 2025 12:00 PM
Mag 29, 2017 Marco Schiaffino News, Vulnerabilità 0
Chi l’ha detto che la sicurezza informatica riguarda solo privacy e informazioni? Un bug all’interno di un software, nel 2017, può mettere letteralmente a rischio la vita di migliaia di persone. Soprattutto se a soffrirne sono dispositivi “sensibili” come i pacemaker.
Lo scenario, degno di un film di fantascienza, è che qualcuno possa hackerare i presidi medici e provocare un malfunzionamento che abbia come conseguenza gravi disturbi o addirittura l’arresto cardiaco dei pazienti.
Ipotesi del genere erano circolate nei mesi scorsi quando è emersa la controversa vicenda dei dispositivi cardiaci commercializzati dalla St. Jude Medical, azienda accusata di aver messo in circolazione pacemaker e defibrillatori vulnerabili ad attacchi in remoto.
Ora però le cose si fanno più serie. Stando a un dettagliato report stilato da un gruppo di ricercatori di WhiteScope, i problemi non riguarderebbero una singola azienda, ma ben sette dispositivi riconducibili a quattro diversi produttori.
A rendere vulnerabili i pacemaker in commercio sarebbero falle di sicurezza che gli analisti hanno individuato a livello software e hardware dovute all’utilizzo della stessa architettura in tutti i prodotti. L’elenco completo comprende più di 8.600 bug, che potrebbero essere sfruttati per interferire con il funzionamento dei dispositivi.

I venditori non vengono citati ma il numero di falle di sicurezza è decisamente rilevante. È probabile che le autorità statunitensi decidano di approfondire la quesitone nelle prossime settimane e da allora potremo avere maggiori informazioni sulle aziende interessate.
Come si evince dai dati pubblicati da WhiteScope, la presenza delle vulnerabilità segue le classiche dinamiche che siamo abituati a vedere nei normali software e, in particolare, l’impatto delle librerie sviluppate da terze parti, che rappresentano la maggioranza nell’elenco stilato dagli analisti.
Insomma: sembra che in ambito medico i produttori di dispositivi “intelligenti” non siano affatto riusciti a fare tesoro dell’esperienza maturata nel settore della tecnologia di consumo, esponendo i pazienti a rischi che sarebbero stati tutto sommato evitabili.
Soprattutto perché le vulnerabilità illustrate sono una vera “galleria degli orrori” che comprendono aggiornamenti del firmware senza validazione, possibilità di caricare file di sistema tramite porta USB sui dispositivi di monitoraggio, credenziali di acceso incorporate nel codice software e via dicendo.
Quando si parla di dispositivi da cui dipende direttamente la vita di persone in carne e ossa, l’elenco è di quelli che può far davvero rabbrividire.
Ott 15, 2018 0
Set 09, 2016 0
Set 01, 2016 0
Ago 29, 2016 0
Dic 22, 2025 0
Dic 22, 2025 0
Dic 19, 2025 0
Dic 18, 2025 0
Dic 22, 2025 0
Nel 2025 la pressione cyber sul settore finanziario è...
Dic 18, 2025 0
Se c’è una cosa su cui tutti concordano è che...
Dic 17, 2025 0
Il secondo semestre del 2025 ha segnato un punto di svolta...
Dic 15, 2025 0
Il 2025 sta giungendo al termine e nel mondo della...
Dic 10, 2025 0
Secondo il National Cyber Security Centre (NCSC),...
Gen 29, 2025 0
Con l’avvento dell’IA generativa...
Ott 09, 2024 0
Negli ultimi anni sempre più aziende stanno sottoscrivendo...
Ott 02, 2024 0
Grazie al machine learning, il Global Research and Analysis...
Set 30, 2024 0
Il 2024 è l’anno delle nuove normative di sicurezza:...
Mag 21, 2024 0
Una delle sfide principali delle aziende distribuite sul...
Dic 22, 2025 0
Nel 2025 la pressione cyber sul settore finanziario è...
Dic 22, 2025 0
Nel corso della settimana appena analizzata, il CERT-AGID...
Dic 19, 2025 0
Una vecchia vulnerabilità di ASUS Live Update è ancora...
Dic 18, 2025 0
Se c’è una cosa su cui tutti concordano è che...
Dic 17, 2025 0
Mezzo milione di nuovi file malevoli al giorno. È
