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Apr 12, 2017 Marco Schiaffino News, RSS, Vulnerabilità 2
Controllo della privacy e permessi non sono sufficienti per impedire ai cyber-criminali di rubare le informazioni riguardanti quello che digitiamo sul nostro smartphone.
La cruda verità è stata messa nero su bianco in un report scritto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Newcastle, che ha pensato di sfruttare le informazioni registrate da giroscopio, GPS e altri sensori per risalire a quanto viene digitato sulla tastiera di uno smartphone.
Il metodo messo a punto dai 4 ricercatori (Maryam Mehrnezhad; Ehsan Toreini; Siamak F. Shahandashti; Feng Hao) avrebbe una precisione notevole: 74% al primo tentativo, 86% e 94% rispettivamente al secondo e terzo tentativo.
Tutto gira intorno a un Javascript, che può essere tranquillamente inserito in un’app o in una pagina Web e che, nel secondo caso attraverso il browser dello smartphone, può accedere ai dati dei vari sensori e ricostruire i movimenti delle dita sulla tastiera.
La registrazione di movimenti e spostamenti del dispositivo consente di ricostruire i movimenti delle dita.
A rendere particolarmente insidioso questo tipo di attacco, come spiegano i quattro, è il fatto che i sistemi operativi mobile non prevedono alcuna restrizione per l’accesso alle informazioni di questo genere, che sono normalmente considerate “innocue”.
Nulla di più sbagliato: il loro uso combinato permette infatti di registrare una password digitata sulla tastiera esattamente (o quasi come) farebbe un keylogger, che per installarsi sul dispositivo dovrebbe invece trovare il modo di aggirare tutti i controlli predisposti per evitare un’attività simile.
Niente panico, comunque: i risultati della ricerca sono stati trasmessi ai vari produttori, con il risultato che alcuni sviluppatori hanno (da tempo) preso le opportune contromisure.
Dalle parti di Mozilla, per esempio, hanno limitato la possibilità di Firefox di accedere ai dati forniti dai sensori (a partire dalla versione 46, rilasciata nell’aprile del 2016) mentre Apple ha messo una toppa alla falla con iOS 9.3, anche se la soluzione si applica solo a Safari e non a Chrome.
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2 thoughts on “PIN e password rubate tramite i sensori dello smartphone”