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Apr 05, 2017 Marco Schiaffino Attacchi, News, RSS, Scenario 0
Malware sempre più difficili da individuare e tecniche di attacco che cambiano in continuazione per aggirare i controlli dei software antivirus. È questo il panorama che emerge dall’Internet Security Report pubblicato da WatchGuard e relativo all’ultimo trimestre del 2016.
Il rapporto della società di sicurezza si basa sui dati raccolti anonimamente attraverso decine di migliaia di appliance di sicurezza distribuite su tutto il globo gestite da WatchGuard e consente di analizzare l’attività dei cyber-criminali a livello globale.
I dati, come illustra il report, confermano alcune tendenze ma riservano anche qualche sorpresa. Tra le conferme, per esempio, c’è quella riguardante la crescita di nuovi malware.
Secondo i rilevamenti di WatchGuard, infatti, il 30% degli attacchi è considerabile come “zero-day”, cioè è portato con malware che non sono mai stati rilevati prima e non sono dunque identificabili attraverso il classico sistema delle signature.
Nuove minacce compaiono ogni giorno e i sistemi di rilevamento basati sulle “firme” faticano a tenere il passo con l’attività dei pirati informatici.
Le sorprese, invece, riguardano il “recupero” di tecniche di attacco che si pensava ormai avessero fatto il loro tempo, come i comandi Macro integrati nei documenti Office.
L’utilizzo di questo vettore di attacco va di pari passo con la crescita delle azioni “mirate” da parte dei cyber-criminali, che adottano lo spear-phishing come strumento principe per colpire i loro obiettivi, utilizzando nella maggior parte dei casi documenti di Word contenenti Visual Basic Script malevoli.
A contendere il podio ai controlli Macro ci pensa Javascript, che viene utilizzato sia negli attacchi via email, sia in quelli che sfruttano pagine Web compromesse.
Navighi con un browser che non è aggiornato all’ultima versione? Hai ottime probabilità di fare la felicità di un pirata informatico.
***foto***Navighi con un browser che non è aggiornato all’ultima versione? Hai ottime probabilità di fare la felicità di un pirata informatico.
Stando a quanto riportano i ricercatori, i Javascript sono utilizzati principalmente per dirottare le potenziali vittime su siti Internet che ospitano Exploit Kit, che analizzano il sistema del bersaglio e scelgono l’exploit più adatto per compromettere il dispositivo. Tra gli exploit sfruttati dai cyber-criminali la parte del leone la fanno quelli che sfruttano vulnerabilità dei browser Web.
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