Aggiornamenti recenti Dicembre 1st, 2023 2:00 PM
Set 22, 2016 Marco Schiaffino News, Privacy, Prodotto 0
Al momento dell’annuncio, la nuova app di Google per la messaggistica sembrava voler mettere in campo un sistema a prova di bomba: crittografia end to end e un sistema di conservazione delle informazioni che impediva a FBI e soci di ficcare il naso nelle conversazioni tra gli utenti.
Ora che Allo è disponibile, però, si scopre che alcuni aspetti della privacy sono stati sacrificati sull’altare delle funzionalità.
Le precauzioni anti-intercettazioni, infatti, sono riservate (almeno per il momento) solo alle conversazioni in modalità “anonimo”.
Lo scorso maggio, quando l’app è stata annunciata, il portavoce di Google ha affermato che i messaggi tra gli utenti sarebbero stati memorizzati sui server Google solo temporaneamente e in una modalità che non avrebbe consentito di identificare l’autore.
Insomma: un sistema perfetto per frustrare qualsiasi tentativo di polizia e servizi vari di obbligare Google a consentirgli l’accesso ai dati.
Ora, però, le cose sembrano essere cambiate. Le impostazioni predefinite, infatti, conservano la cronologia delle conversazioni fino a quando l’utente non decide di cancellarla. Questo significa che un eventuale mandato consentirebbe alle forze di polizia di richiedere a Google il loro contenuto.
Risposte “intelligenti” anche a una fotografia. Ma quale prezzo si paga in termini di privacy?
Il motivo? Fondamentalmente il legame tra Allo e Google Assistant. L’app di messaggistica, infatti, sfrutta l’agent di Google per fornire una serie di funzioni aggiuntive come un sistema predittivo per le risposte e l’analisi delle immagini che permette di avere a portata di tap una risposta “a tema”.
Nella pratica, se un amico ci invia una fotografia con Allo, possiamo contare sul fatto che Google Assistant l’analizzi per capire quale sia il contenuto e suggerire le possibili risposte congruenti con il contesto.
Il sistema, naturalmente, affina le sue capacità sulla base dell’esperienza e a questo scopo ha bisogno di conservare informazioni sulla nostra attività.
Per evitare che tutte le informazioni siano conservate è possibile scegliere la modalità di conservazione anonima. Certo, non avremo la risposta pronta quando qualcuno ci manda la fotografia della sua festa di diploma, ma per lo meno la nostra cronologia non sarà memorizzata su qualche server.
Dic 01, 2023 0
Set 27, 2023 0
Set 12, 2023 0
Apr 28, 2023 0
Dic 01, 2023 0
Nov 29, 2023 0
Nov 28, 2023 0
Nov 28, 2023 0
Nov 30, 2023 0
L’avvicinarsi della fine dell’anno coincide con...Nov 30, 2023 0
Gli attacchi informatici crescono in numero e in...Nov 29, 2023 0
Yarix, divisione Digital Security di Var Group, ha...Nov 27, 2023 0
Le minacce APT sono tra le più pericolose nel panorama...Nov 20, 2023 0
Secondo l’ultima ricerca di Bitdefender, le truffe...Mag 04, 2018 0
E se vi dicessimo che la saga di Star Wars ...Nov 14, 2016 2
Abbiamo rubato al blog di Kaspersky un vecchio pezzo di...Nov 08, 2016 2
Il numero uno degli scacchi mondiali Magnus Carlsen ha...Ott 28, 2016 0
Il pirata informatico che ha creato il ransomware cerca...Ott 11, 2016 0
Dopo la raffica di figuracce, l’azienda sospende per...Dic 01, 2023 0
Okta, la società americana di gestione delle identità, ha...Dic 01, 2023 0
Google ha rilasciato RETVec, uno strumento open-source per...Nov 29, 2023 0
Durante il re:Invent, la conferenza annuale di Amazon Web...Nov 28, 2023 0
Microsoft ha annunciato che Defender Application Guard for...Nov 28, 2023 0
L’autorità idrica comunale di Aliquippa, una città...