Aggiornamenti recenti Giugno 1st, 2023 9:30 AM
Set 22, 2016 Marco Schiaffino News, Privacy, Prodotto 0
Al momento dell’annuncio, la nuova app di Google per la messaggistica sembrava voler mettere in campo un sistema a prova di bomba: crittografia end to end e un sistema di conservazione delle informazioni che impediva a FBI e soci di ficcare il naso nelle conversazioni tra gli utenti.
Ora che Allo è disponibile, però, si scopre che alcuni aspetti della privacy sono stati sacrificati sull’altare delle funzionalità.
Le precauzioni anti-intercettazioni, infatti, sono riservate (almeno per il momento) solo alle conversazioni in modalità “anonimo”.
Lo scorso maggio, quando l’app è stata annunciata, il portavoce di Google ha affermato che i messaggi tra gli utenti sarebbero stati memorizzati sui server Google solo temporaneamente e in una modalità che non avrebbe consentito di identificare l’autore.
Insomma: un sistema perfetto per frustrare qualsiasi tentativo di polizia e servizi vari di obbligare Google a consentirgli l’accesso ai dati.
Ora, però, le cose sembrano essere cambiate. Le impostazioni predefinite, infatti, conservano la cronologia delle conversazioni fino a quando l’utente non decide di cancellarla. Questo significa che un eventuale mandato consentirebbe alle forze di polizia di richiedere a Google il loro contenuto.
Risposte “intelligenti” anche a una fotografia. Ma quale prezzo si paga in termini di privacy?
Il motivo? Fondamentalmente il legame tra Allo e Google Assistant. L’app di messaggistica, infatti, sfrutta l’agent di Google per fornire una serie di funzioni aggiuntive come un sistema predittivo per le risposte e l’analisi delle immagini che permette di avere a portata di tap una risposta “a tema”.
Nella pratica, se un amico ci invia una fotografia con Allo, possiamo contare sul fatto che Google Assistant l’analizzi per capire quale sia il contenuto e suggerire le possibili risposte congruenti con il contesto.
Il sistema, naturalmente, affina le sue capacità sulla base dell’esperienza e a questo scopo ha bisogno di conservare informazioni sulla nostra attività.
Per evitare che tutte le informazioni siano conservate è possibile scegliere la modalità di conservazione anonima. Certo, non avremo la risposta pronta quando qualcuno ci manda la fotografia della sua festa di diploma, ma per lo meno la nostra cronologia non sarà memorizzata su qualche server.
Apr 28, 2023 0
Apr 17, 2023 0
Mar 24, 2023 0
Mar 22, 2023 0
Mag 31, 2023 0
Mag 30, 2023 0
Mag 29, 2023 0
Mag 26, 2023 0
Giu 01, 2023 0
Kaspersky ha pubblicato il suo Incident Response report,...Mag 31, 2023 0
A margine del Security Day, il principale evento dedicato...Mag 31, 2023 0
Lo scorso 3 maggio Discord ha annunciato...Mag 30, 2023 0
Veeam ha pubblicato i risultato del 2023 Ransomware Trends...Mag 30, 2023 0
Mandiant ha individuato un nuovo malware creato per colpire...Mag 04, 2018 0
E se vi dicessimo che la saga di Star Wars ...Nov 14, 2016 2
Abbiamo rubato al blog di Kaspersky un vecchio pezzo di...Nov 08, 2016 2
Il numero uno degli scacchi mondiali Magnus Carlsen ha...Ott 28, 2016 0
Il pirata informatico che ha creato il ransomware cerca...Ott 11, 2016 0
Dopo la raffica di figuracce, l’azienda sospende per...Mag 31, 2023 0
Lo scorso 3 maggio Discord ha annunciato...Mag 30, 2023 0
Mandiant ha individuato un nuovo malware creato per colpire...Mag 29, 2023 0
La carenza di esperti di sicurezza ha portato le imprese...Mag 26, 2023 0
Il ricercatore di sicurezza vdohney ha individuato e...Mag 25, 2023 0
La patch di Microsoft che avrebbe dovuto risolvere la...