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Ago 08, 2016 Marco Schiaffino Concept, Malware, News, Vulnerabilità 0
Uno degli aspetti che gli autori di malware curano con la massima attenzione è quello dell’offuscamento del codice maligno. Le tecniche per aggirare il riconoscimento da parte degli antivirus sono numerose e di solito sfruttano la crittografia o l’uso di un packer, che consente di comprimere il file ma anche di nasconderne il contenuto.
Non si tratta, però, di tecniche a prova di bomba. Tutti i programmi antivirus sono in grado di decodificare i file “reimpacchettati” e la semplice presenza di codice offuscato viene rilevata dai sistemi euristici che la interpretano come l’indizio della presenza di un malware.
Tom Nipravsky è un ricercatore di Deep Instinct, una società di sicurezza con sede a Tel Aviv. Nipravsky si è domandato se fosse possibile trovare un modo più efficace per nascondere un malware. Per farlo, ha eseguito una complessa opera di reverse engineering sul sistema di verifica dei certificati digitali usato da Windows.
I risultati della sua ricerca sono stati illustrati al Black Hat USA 2016 di Las Vegas. Quello che ha scoperto, in pratica, è che esiste uno spazio nei file in cui è possibile inserire codice senza modificare l’hash. Il sistema di autenticazione, infatti, esegue una comparazione tra l’hash riportato nel certificato e quello che calcola al momento del caricamento dell’eseguibile.
L’operazione, in teoria, permette di controllare se il file è stato modificato rispetto alla versione certificata. Windows, però, esclude dal calcolo alcuni campi e, in particolare, IMAGE_DIRECTORY_ENTRY_SECURITY. È qui che può essere inserito del codice in modo che l’hash non cambi e il sistema di autenticazione consideri il file innocuo.
La manipolazione del file non lascia alcuna traccia, se non un aumento delle sue dimensioni.
Anche la modifica delle dimensioni può essere occultata senza problemi. Insomma: con questa tecnica è possibile introdurre un malware che risulta completamente invisibile.
Nipravsky ha pubblicato sul sito della manifestazione un documento in PDF che spiega tutti i dettagli della tecnica, che stando al ricercatore permetterebbe di aggirare i controlli di tutti i maggiori prodotti antivirus sul mercato. Ora la palla passa ai produttori di software antivirus, che dovranno trovare al più presto un modo per eliminare questa vulnerabilità.
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