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Lug 20, 2016 Marco Schiaffino Gestione dati, Leaks, News, Privacy 0
Di solito lo utilizzano banche, servizi segreti e agenzie governative. Ora chiunque può metterci sopra le mani per la modica cifra di 6.750 dollari. Si tratta di World Check, il monumentale database gestito da Thomson Reuters che contiene informazioni su più di due milioni di persone nel mondo sospettate, a vario titolo, di essere “pericolose”.
Si tratta di un servizio commerciale che conterrebbe i nominativi di persone collegate al riciclaggio di denaro, la criminalità organizzata e la galassia del terrorismo internazionale. Insomma: una vera “lista nera” di individui e società che vengono accuratamente evitate dagli istituti finanziari e tenute sotto controllo dai servizi di intelligence.
Poco meno di 7.000 dollari per mettere le mani su informazioni che di solito sono appannaggio di governi e servizi segreti.
Il database è stato individuato online già alla fine di giugno da Chris Vickery, un ricercatore specializzato nell’individuare leaks di dati su Internet. Vickery non ha spiegato nel dettaglio come sia entrato in possesso dell’archivio, limitandosi a dire che Thomson Reuters stava “lavorando senza sosta” per mettere riparo al leak.
Al momento della sua denuncia la situazione era ancora piuttosto sfumata: quello che si sapeva per certo era che una versione aggiornata a metà 2014 di World Check era memorizzata su un server potenzialmente accessibile a chiunque. L’ipotesi più verosimile era quella che uno dei clienti di Thomson Reuters lo avesse lasciato in quella condizione per una semplice dimenticanza.
Ora, però, il database è stato messo in vendita sul Dark Web per 10 Bitcoin da un utente (nickname BestBuy) che sostiene di avere ottenuto l’archivio nello stesso modo in cui lo ha ottenuto Vickery.
Una cosa è certa: non si tratta di un neofita. Nel suo catalogo, infatti, offre anche il celeberrimo database di account Linkedin sottratto nel 2012 e comparso negli scorsi mesi nei Dark Market.
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