Aggiornamenti recenti Giugno 16th, 2025 5:26 PM
Feb 26, 2018 Marco Schiaffino Attacchi, Gestione dati, Intrusione, Malware, News, RSS 1
Ancora una volta i pirati informatici si concentrano sui server con credenziali “deboli” per prendere il possesso delle macchine e utilizzarle per i loro scopi.
L’ultima campagna di distribuzione usa come vettore d’attacco il semplice Brute Forcing tramite SSH, che a quanto pare continua a garantire ai cyber-criminali buoni margini di successo.
Colpa del lassismo di molti amministratori di sistema, che all’alba del 2018 non hanno ancora deciso di prendere sul serio le raccomandazioni riguardo l’uso di credenziali di autenticazione abbastanza “robuste” da resistere ad attacchi di questo tipo.
Stando a quanto riportano i ricercatori di GoSecure in un report pubblicato su Internet, gli autori degli attacchi stanno installando sulle macchine che compromettono una backdoor battezzata con il nome di Chaos.
Si tratterebbe, in realtà, di un componente “estratto” da un rootkit per i sistemi Linux comparso nell’ormai lontano 2013 e conosciuto con il nome di “sebd”.
Le vittime, secondo quanto ricostruito da GoSecure, sarebbero concentrate negli Stati Uniti e, in misura minore, in Europa occidentale e in Cina.
Chaos ha caratteristiche simili ad altre backdoor, ma contiene un accorgimento che gli consente di aggirare i controlli della maggior parte dei firewall. Il trojan, infatti, apre un raw socket (che consente la trasmissione e ricezione diretta di pacchetti IP senza una formattazione specifica di protocollo – ndr) per attendere comunicazioni dal server Command and Control.
In questo modo Chaos riesce a mascherare la sua presenza “nascondendosi” dietro a processi legittimi che utilizzano la porta in questione.
L’individuazione della backdoor richiede un po’ d’impegno, visto che i pirati informatici che la stanno utilizzando ne posizionano i componenti all’interno di cartelle che fanno riferimento a componenti legittimi.
Secondo i ricercatori, alla sua presenza sarebbe associato anche un Bot IRC, che consentirebbe ai cyber-criminali di eseguire ulteriori operazioni sulla macchina.
Apr 18, 2025 0
Dic 11, 2024 0
Nov 19, 2024 0
Nov 13, 2024 0
Giu 16, 2025 0
Giu 13, 2025 0
Giu 12, 2025 0
Giu 11, 2025 0
Giu 09, 2025 0
La cybersecurity sta acquisendo sempre più importanza tra...Mag 30, 2025 0
Nel 2024, le piccole e medie imprese, spesso considerate il...Mag 27, 2025 0
MATLAB ha smesso di funzionare per quasi una settimana e...Mag 27, 2025 0
Nel corso del “TRU Security Day 2025” di...Mag 26, 2025 0
I ricercatori di Akamai hanno individuato di recente...Gen 29, 2025 0
Con l’avvento dell’IA generativa...Ott 09, 2024 0
Negli ultimi anni sempre più aziende stanno sottoscrivendo...Ott 02, 2024 0
Grazie al machine learning, il Global Research and Analysis...Set 30, 2024 0
Il 2024 è l’anno delle nuove normative di sicurezza:...Mag 21, 2024 0
Una delle sfide principali delle aziende distribuite sul...Giu 16, 2025 0
I ricercatori di Trend Micro hanno individuato Anubis, un...Giu 13, 2025 0
Nel gennaio 2025, i ricercatori di Aim Labs hanno...Giu 12, 2025 0
Le reti air-gapped, ovvero fisicamente separate da Internet...Giu 11, 2025 0
Nell’aggiornamento di sicurezza di giugno Microsoft...Giu 10, 2025 0
Di recente Google ha agito su un bug che consentiva...
One thought on “Attacchi ai server Linux: la backdoor è invisibile”