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Ago 29, 2023 Marina Londei Attacchi, In evidenza, Intrusione, Minacce, News, Ransomware, RSS, Vulnerabilità 0
Il ransomware Akira, attivo dallo scorso marzo, è tornato all’attacco con una nuova campagna che sfrutta i prodotti di Cisco per la VPN per sottrarre e cifrare i dati di organizzazioni di tutto il mondo.
Come riportato da BleepingComputer, i primi segnali della nuova attività di Akira sono stati individuati dai ricercatori di Sophos lo scorso maggio, quando il gruppo ha ottenuto l’accesso a una rete aziendale sfruttando account VPN che usavano l’autenticazione a fattore singolo. Pochi giorni dopo un ricercatore di sicurezza, tale “Aura”, ha specificato che il ransomware colpiva gli account VPN Cisco senza autenticazione multi fattore.

Credits: rafapress – Depositphotos
A causa della mancanza di log nei prodotti Cisco per la VPN, il ricercatore non è riuscito a capire se gli attaccanti avessero eseguito un attacco brute-force per ottenere le credenziali o se le avessero acquistate nel dark web.
Un successivo report di SentinelOne condiviso con la testata ha confermato l’utilizzo dei gateway VPN di Cisco nella campagna di Akira. Nello stesso report, la compagnia ha avanzato l’ipotesi che il gruppo ransomware abbia sfruttato una vulnerabilità sconosciuta presente nel software di Cisco in grado di bypassare l’autenticazione in assenza di MFA.
Secondo il report di SentinelOne, Akira ha anche sfruttato RustDesk, un tool open-source per l’accesso remoto, per navigare all’interno delle reti delle organizzazioni colpite.
Essendo uno strumento legittimo, l’attività di RustDesk riesce ad aggirare i controlli di sicurezza; le connessioni cifrate P2P, inoltre, consentono agli attaccanti di comunicare facilmente senza che il traffico venga monitorato. Lo strumento è cross-platform, eseguibile su Windows, macOS e Linux.

Pixabay
Nel corso degli attacchi, il gruppo è riuscito anche a disabilitare i firewall, la protezione LSA e Windows Defender, oltre ad accedere a e manipolare i database SQL.
Il consiglio è di abilitare la MFA nei prodotti Cisco VPN e renderla obbligatoria per tutti gli account. Si invitano inoltre gli amministratori di sistema ad abilitare il logging per facilitare il monitoraggio delle minacce e l’individuazione di eventuali incidenti di sicurezza.
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