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Lug 20, 2021 Marco Schiaffino In evidenza, News, Vulnerabilità 0
Brutto periodo per i dispositivi iOS di Apple. Dopo l’emersione di vulnerabilità zero-day utilizzate per diffondere il trojan di stato Pegasus, ora gli utenti iPhone devono preoccuparsi di un’altra potenziale minaccia.
È stata battezzata con il nome di WiFiDemon e ha vissuto una curiosa parabola. In un primo momento, infatti, era stata liquidata come un fastidioso bug, senza però che al suo utilizzo fossero collegati conseguenze particolarmente dannose. Ora si scopre che le cose stanno in maniera diversa.
La falla di sicurezza interessa il sistema di gestione dei collegamenti Wi-Fi e per sfruttarla non sono necessarie operazioni particolarmente sofisticate: è sufficiente scegliere uno specifico nome da assegnare al SSID della rete.
La scoperta iniziale riguardava il fatto che un collegamento a una rete wireless con SSID impostato con “%p%s%s%s%s%n,” portava al blocco di tutte le funzionalità di connessione al Wi-Fi.
La condizione affinché questo avvenga è solo una: che il dispositivo sia impostato per collegarsi automaticamente alle reti Wi-Fi disponibili. Impostazione che, purtroppo, è prevista come predefinita.
La vesrione più insidiosa del bug, però, è un exploit che i ricercatori di ZecOps hanno individuato mentre facevano qualche esperimento sulla base del bug originale. Ciò che hanno scoperto è che l’uso di alcuni caratteri nel SSID ha un effetto imprevisto: vengono infatti interpretati come comandi Objective-C, il linguaggio di programmazione usato per iOS.
Una di queste combinazioni, spiegano gli autori del report, è “%@”. Utilizzandolo, è possibile eseguire un jailbreak del dispositivo attraverso un attacco zero-click e aprire la strada all’esecuzione di codice in remoto.
Insomma: sfruttando la falla di sicurezza sarebbe possibile installare un malware su un’iPhone semplicemente grazie al fatto che quest’ultimo si è collegato a un hotspot Wi-Fi malevolo.
La vulnerabilità, spiegano dalle parti di ZecOps, è stata corretta con il rilascio di iOS 14.4. Le versioni precedenti del sistema operativo Apple, però, rimangono vulnerabili all’attacco.
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