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Gli hacker di Shiny Hunters fanno strage di aziende
Il gruppo sta pubblicando sul Dark Web dati sottratti a 10 aziende colpite nelle ultime ore. Tra le precedenti vittime anche Microsoft e Tokopedia.
C’è u nuovo pericolo pubblico nel Dark Web: sono gli hacker di Shiny Hunters, che nel giro di una manciata di giorni sono riusciti a catalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica (o almeno di quella dedicata alla cyber security) grazie a una serie di leak di primo piano.
La saga degli Shiny Hunters è cominciata lo scorso 2 maggio, quando hanno pubblicato su Internet una parte dei dati (15 milioni di record) che hanno sottratto a Tokopedia, il più grande sito di e-commerce indonesiano. La seconda tranche dei dati rubati (91 milioni di record) invece, è stata messa in vendita per 5.000 dollari sul Dark Web.
Non contenti, a distanza di pochi giorni hanno rivendicato la violazione di un repository privato di Microsoft su GitHub, il cui contenuto è stato diffuso gratuitamente su Internet.
Ora gli Shiny Hunters hanno letteralmente inondato i bassifondi di Internet con una serie di database sottratti a 10 società diverse, che avrebbero colpito in seguito.
L’elenco delle vittime comprende:
L’app di appuntamenti online Zoosk (30 milioni di record)
IL servizio di stampa online Chatbooks (15 milioni di record)
La piattaforma sudcoreana dedicata alla moda SocialShare (6 milioni di record)
Il servizio di cibo a domicilio Home Chef (8 milioni di record)
Il sito di e-commerce Minted (5 milioni di record)
Il sito di notizie online Chronicle of Higher Education (3 milioni di record)
La rivista di arredamento sudcoreana GGuMim (2 milioni di record)
La rivista dedicata al benessere Mindful (2 milioni di record)
Il sito di e-commerce indonesiano Bhinneka (1.2 milioni di record)
Il sito di notizie online statunitense StarTribune (1 milioni di record)
Insomma: un vero “tsunami” di informazioni rubate che coinvolgono milioni di utenti e che adesso sono disponibili per chiunque abbia la possibilità di acquistarli.
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Ora tutti i dati degli hacker di WeLeakData sono sul Dark Web
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