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Dic 06, 2017 Marco Schiaffino In evidenza, News, RSS, Vulnerabilità 0
Che si tratti di inviare spam o portare un attacco di spear phishing, ai pirati fa molto comodo poter nascondere il vero indirizzo email del mittente. Nel primo caso per aggirare i filtri che bloccano gli “spammer” conosciuti, nel secondo per impersonare qualcuno di cui la potenziale vittima si fida, magari per rifilargli un allegato infetto.
Purtroppo per tutti noi, falsificare l’indirizzo del mittente non è affatto difficile. A spiegarlo è Sabri Haddouche, un ricercatore specializzato in penetration test che ha scoperto una falla di sicurezza che affligge 30 tra client e servizi Web-Mail (qui c’è l’elenco completo) e che permette di inviare messaggi di posta il cui mittente risulta alterato.
MailSploit, come l’ha battezzata Haddouche, fa leva sullo standard usato per gestire il contenuto del campo “da” e, in particolare, sul sistema di trasformazione dei caratteri non-ASCII.
Lo standard, infatti, prevede la trasformazione di caratteri speciali (per esempio quelli codificati in Base 64) in caratteri ASCII.
Qual è il problema? Che come spiega Haddouche, è possibile usare i caratteri speciali per creare un indirizzo email “doppio” che in seguito viene male interpretato dalla maggior parte dei client email e anche da alcuni servizi Web.
La colpa è di una vulnerabilità (null-byte Injection) che porta a non considerare tutto ciò che segue un valore nullo.
Il giochetto funziona così. Mettiamo che un cyber-criminale voglia inviare un’email fingendo di essere il Presidente degli Stati Uniti (negli USA lo si indica con la sigla POTUS: President Of The United STates – ndr).
Può farlo usando un indirizzo di posta del tipo =?utf-8?b?${base64_encode(‘potus@whitehouse.gov’)}?==?utf-8?Q?=00?==?utf-8?b?${base64_encode(‘(potus@whitehouse.gov)’)}?=@mailsploit.com.
Che diventa =?utf-8?b?cG90dXNAd2hpdGVob3VzZS5nb3Y=?==?utf-8?Q?=00?==?utf-8?b?cG90dXNAd2hpdGVob3VzZS5nb3Y=?=@mailsploit.com
Nei client email vulnerabili all’attacco (tra cui per esempio quello di iOS) il tutto diventa potus@whitehouse.gov\0(potus@whitehouse.gov)@mailsploit.com.
Siccome l’app per l’email di iOS ignora tutto ciò che compare dopo il null-byte, il mittente appare essere potus@whitehouse.gov. Lo stesso (in alcuni casi per motivi diversi) avviene anche con altri client.
Ma c’è di peggio. La stessa tecnica può portare ad attacchi XXS (Cross-Site Scripting) e di Code Injection. Il codice viene incorporato nell’email stessa.
Haddouche ha avvisato tutti gli sviluppatori interessati dal problema tre mesi fa e ha reso pubblica la vulnerabilità solo adesso. Nonostante ciò, sono pochissimi quelli che hanno risolto la falla di sicurezza e nel caso di Thunderbird e Opera, non è nemmeno previsto un aggiornamento che corregga il bug.
Se usate uno di questi software e ricevete un’email da Donald Trump, pensateci due volte prima di aprirla.
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