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Dic 05, 2017 Marco Schiaffino In evidenza, Malware, News, RSS 0
Più che un classico malware, l’app malevola per Android individuata da CSE ha tutta l’aria di essere una di quelle applicazioni utilizzate per spiare utenti specifici, simile a quelle che molte società vendono a caro prezzo alle forze di polizia o ai servizi segreti. Una cosa è certa, però: 3Mobile Updater è stata pensata e progettata appositamente per colpire bersagli residenti in Italia.
I ricercatori di CSE non spiegano dove l’abbiano individuata, ma dall’analisi del codice che compone l’APK per la sua installazione è evidente che gli autori hanno (per lo meno) dei forti legami con l’Italia.
In sintesi, 3Mobile Updater è stata realizzata per apparire come un software per l’aggiornamento dedicato agli utenti di Tre Italia, ma al suo interno nasconde ben altro.
L’app (ma forse definirlo trojan sarebbe più appropriato) è in grado di raccogliere un gran numero di informazioni dal dispositivo su cui viene installata: dai social media all’elenco dei contatti, per finire con la possibilità di utilizzare la fotocamera per registrare immagini e il microfono per registrare audio ambientale.
Il tutto viene memorizzato in un database conservato in locale che viene poi caricato su un server Command and Control gestito dagli autori dell’app.
Insomma: l’impressione è che CSE si sia imbattuta in un software spia di alto livello, forse ancora in una versione in fase di sviluppo. Dall’analisi, infatti, emerge che in molte parti del codice compare il termine “Test”. L’app potrebbe quindi essere in una sorta di “fase embrionale”.
L’unico segnale dell’attività dell’app è rappresentato da questo messaggio in inglese. Ma dietro le quinte il trojan si da un gran da fare…
A supportare questa ipotesi c’è anche il fatto che l’esemplare individuato dai ricercatori non contiene alcuno strumento per nasconderne l’attività. Nonostante l’app visualizzi solo un messaggio di dialogo al suo avvio e poi agisca dietro le quinte, la funzione di debug è attiva e tutte le operazioni che compie vengono quindi registrate nel logo di Android.
Di solito malware di questo tipo non vengono diffusi “a tappeto” e tantomeno caricati sugli store ufficiali per Android, ma inviata attraverso email o SMS di phishing ai singoli bersagli che vengono presi di mira dagli spioni.
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