Aggiornamenti recenti Settembre 17th, 2025 4:45 PM
Nov 29, 2017 Marco Schiaffino News, Privacy, RSS 0
Qual è il confine tra una “legittima” attività di monitoraggio dell’attività dei propri utenti e la violazione della privacy? Il confine è spesso labile e chiunque utilizzi Internet è (o dovrebbe essere) consapevole del fatto di essere sottoposto a una forma costante di controllo, come è emerso in un recente studio.
Nonostante questa consapevolezza, quando emergono dettagli sul sistema di controllo diffuso che sviluppatori e aziende utilizzano nei loro prodotti qualche brivido lungo la schiena corre comunque.
A contribuire alla paranoia da controllo questa volta ci pensa uno studio di Yale Privacy Lab ed Exodus Privacy, che ha analizzato le app per sistemi Android alla ricerca di porzioni di codice che funzionano come tracker, cioè che registrano (e memorizzano sui loro server) informazioni più o meno sensibili riguardo l’uso che facciamo delle applicazioni.
Il risultato è un quadro piuttosto preoccupante. I ricercatori hanno individuato un elenco di 44 tracker largamente utilizzati nelle app per il sistema Google (ma secondo lo studio iOS non sarebbe immune dal fenomeno) per registrare il comportamento di chi le utilizza. E non stiamo parlando di app semi-sconosciute: nell’elenco ci sono veri “pezzi da 90” come Twitter; Skype; Uber; Spotify; Tinder e SoundCloud.
Ecco i tracker più usati secondo le statistiche rese pubbliche dai ricercatori di Yale Privacy Lab ed Exodus Privacy.
Il risultato dello studio è stato pubblicato all’interno di un sito Internet che consente di verificare (attraverso un sistema di ricerca non proprio esaltante) quali app utilizzano un tracker. Di più: il database contiene anche tutti i permessi che vengono richiesti dalle app al momento dell’installazione.
Uno strumento utile per capire il livello di invasività delle applicazioni per dispositivi mobile, anche se per orientarsi e comprendere a pieno le informazioni serve qualche competenza tecnica.
Se volete dargli un’occhiata, selezionate la voce Report e All Applications. Nella finestra, più o meno in ordine alfabetico, compaiono le app analizzate. Un clic consente di accedere a una sorta di scheda che contiene tutte le informazioni riguardanti la privacy “garantita” dall’app in questione.
Per quanto riguarda le app italiane, a un primo sguardo il record assoluto sembra essere quello dell’app Mondadori dedicata a Grazia, che contiene tracce di ben 16 tracker. Ma siamo certi che spulciando il database possano saltare fuori altre sorprese. Buon divertimento.
Set 10, 2025 0
Set 02, 2025 0
Ago 27, 2025 0
Ago 07, 2025 0
Set 17, 2025 0
Set 16, 2025 0
Set 15, 2025 0
Set 15, 2025 0
Set 17, 2025 0
La minaccia di MuddyWater non si arresta, anzi: negli...Set 12, 2025 0
L’intelligenza artificiale diventa non solo...Set 11, 2025 0
Il ransomware continua a dilagare e rimane la minaccia...Ago 29, 2025 0
Il prossimo 14 ottobre terminerà ufficialmente il supporto...Ago 26, 2025 0
Il mondo dell’IoT rimane uno dei più esposti alle...Gen 29, 2025 0
Con l’avvento dell’IA generativa...Ott 09, 2024 0
Negli ultimi anni sempre più aziende stanno sottoscrivendo...Ott 02, 2024 0
Grazie al machine learning, il Global Research and Analysis...Set 30, 2024 0
Il 2024 è l’anno delle nuove normative di sicurezza:...Mag 21, 2024 0
Una delle sfide principali delle aziende distribuite sul...Set 17, 2025 0
La minaccia di MuddyWater non si arresta, anzi: negli...Set 16, 2025 0
I ricercatori della compagnia di sicurezza Socket hanno...Set 15, 2025 0
La nuova squadra italiana per le competizioni di...Set 15, 2025 0
La scorsa settimana il CERT-AGID ha identificato e...Set 12, 2025 0
L’intelligenza artificiale diventa non solo...