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Dic 16, 2016 Marco Schiaffino Hacking, News, Privacy, RSS, Vulnerabilità 0
Smarrire o subire il furto di un computer è certamente una brutta esperienza. Oltre al danno economico, però, un inconveniente del genere apre le porte al rischio che il ladro possa mettere le mani su informazioni personali o addirittura sulle credenziali di accesso ai servizi che usiamo.
Chi usa un Mac può contare su un sistema di protezione che garantisce l’inviolabilità dei dati grazie a un sistema di crittografia chiamato FileVault2.
La funzione integrata in OS X utilizza l’algoritmo XTS-AES 128 per proteggere tutti i dati memorizzati sul disco di avvio, in modo che sia possibile accedervi solo attraverso la password dell’utente.
Ora, però, si scopre che la protezione di FileVault2 può essere aggirata. A spiegare come si possa scardinare la crittografia dei Mac è Ulf Frisk, che in un post sul suo blog spiega per filo e per segno come sia possibile recuperare la password di un Mac in una manciata di secondi.
Come spiega il ricercatore svedese, il trucchetto è possibile grazie al fatto che la password viene conservata in chiaro all’interno della memoria del Mac. Per prelevarla quindi, basta utilizzare un attacco di tipo Direct Memory Access (DMA) per il quale Frisk ha messo a punto un dispositivo ad hoc che ha battezzato PCILeech.
Il dispositivo funziona come “ponte” tra un PC (il software di Frisk gira solo su Windows 7 e 10) e il Mac che si vuole attaccare.

Accesso diretto alla memoria tramite una porta Thunderbolt e FileVault è K.O.
La procedura è semplice: una volta collegato il dispositivo a una porta Thunderbolt del computer, è sufficiente forzare il riavvio del dispositivo e aspettare che PCILeech faccia il suo lavoro, accedendo alla memoria per recuperare la password.
L’attacco, come specificato da Frisk, è possibile perché il sistema di protezione contro gli attacchi DMA integrato in OS X si attiva solo all’avvio del sistema operativo. Durante le prime fasi di avvio, cioè quelle gestite da EFI, i Mac sono invece vulnerabili.
Il software messo a punto dal ricercatore è in grado di sfruttare questa finestra di pochi secondi per individuare la password. Frisk, prima di rendere pubblica la tecnica (tutto il software e le istruzioni per costruire il dispositivo sono su GitHub) ha informato Apple in modo che potesse correggere la vulnerabilità. La patch è contenuta nella versione 10.12.2 di OS X.
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