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Ott 18, 2016 Marco Schiaffino In evidenza, Malware, News, RSS, Scenario 0
Tutti uniti contro i ransomware. L’iniziativa “No More Ransom”, lanciata da Europol e dalla polizia olandese insieme a Kaspersky Lab e Intel Security, sta dando i suoi frutti. L’ultimo in ordine di tempo è l’adesioen al progetto del nostro paese, attraverso il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni.
Il progetto, che fa riferimento al sito Internet nomoreransom.org, puntava a diventare un punto di riferimento sia per le forze di polizia, sia per i cittadini vittime di attacchi ransomware.
Al suo interno si trovano informazioni e avvisi sulle campagne in corso, ma anche strumenti per identificare il tipo di ransomware e decifrare i file “presi in ostaggio”, senza naturalmente dover cedere al ricatto dei cyber-criminali.
Lanciato il 25 luglio di quest’anno, ha permesso fino a oggi a più di 2.500 persone di decriptare i propri dati senza dover pagare i pirati informatici. Tradotto in mancati guadagni per i cyber-criminali, si sta parlando di oltre un milione di dollari.
Il sito ha una sezione in cui sono riportati i ransomware per cui sono disponibili gli strumenti di decodifica messi a punto dai ricercatori.
Ora l’iniziativa, che ha ottenuto anche il sostegno della Commissione Europea, registra l’adesione di altri 13 paesi. Oltre all’Italia, infatti, parteciperanno anche Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Colombia, Francia, Ungheria, Irlanda, Lettonia, Lituania, Portogallo, Spagna, Svizzera e Regno Unito.
Grande soddisfazione per i risultati ottenuti è stata espressa da Steven Wilson, head of the European Cybercrime Centre. “Nonostante le crescenti sfide, l’iniziativa ha dimostrato che un approccio coordinato tra le forze dell’ordine europee, che include tutti i partner rilevanti, può portare successi significativi nel combattere questo tipo di crimine, focalizzandosi sulle fondamentali fasi di prevenzione e conoscenza del problema”.
“Sono certo che il portale online continuerà a migliorare nei mesi a venire e vogliamo incoraggiare tutte le forze dell’ordine a unirsi a noi”.
Il primo passo sarà quello di aggiornare il sito per supportare un numero maggiore di lingue (per ora è solo in inglese) in modo da ampliare la platea di persone che possono ricorrervi.
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