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Lug 11, 2016 Giancarlo Calzetta 0
Il primo strumento indispensabile è un password manager, cioè un software che permetta di memorizzare le nostre credenziali di accesso ai vari servizi e inserirle automaticamente quando ci servono.
In questo modo l’unica password che dovremo ricordare sarà la master password che permette l’accesso al programma e potremo utilizzare password diverse per ogni servizio senza procurarci un mal di testa.
Il sistema, inoltre, permette di usare password “forti” senza doversi preoccupare di doverle imparare a memoria. La maggior parte dei password manager, addirittura, integra uno strumento dedicato per la generazione casuale di password, che risolve il problema di trovare password che non possano essere “indovinate” troppo facilmente.
Il sistema è utile, ma non perfetto. Prima di tutto perché è fondamentale ricordarsi che se qualcuno dovesse violare la nostra master password metterebbe le mani su tutte le altre. Questa, quindi, deve essere “a prova di bomba”, anche perché in molti programmi viene usata come chiave per crittografare le informazioni conservate sui server.
In secondo luogo perché l’utilizzo di un password manager su smartphone e tablet richiede che sia in grado di dialogare con le singole app dedicate ai vari servizi. Cosa che, per esempio su iOS, al momento non è possibile.
Certo, almeno in teoria, nelle app la password va inserita una volta sola e anche quando ci dovessimo trovare nella situazione di dover recuperare la password potremmo sempre accedere al nostro password manager per recuperarla. La procedura, però, diventa un po’ più complicata.
Infine, l’accesso ai nostri account da un computer “occasionale” ci obbligherebbe ad accedere al password manager e a digitare, di conseguenza, la preziosissima master password su una macchina di cui non conosciamo il livello di sicurezza.
È qui che ci viene in aiuto il secondo strumento fondamentale per gestire i nostri account: l’adozione di un sistema di autenticazione a due fattori, spesso abbreviato con 2FA.
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